Retina: Ultime notizie 2015

Avendo partecipato negli ultimi 3 mesi a importanti riunioni sulla diagnostica e le terapie delle malattie retiniche che si sono svolte a Denver (Colorado), San Diego (California), Los Angeles (California), Portland (0regon), Parigi e Ginevra, riassumo qui le ultime notizie e gli aggiornamenti più importanti, così da informare i miei pazienti sull’evoluzione delle terapie in campo oculistico. Riferisco dunque quanto è stato detto e presentato in questi congressi, aggiungendo qualche commento personale che potrà essere utile.

Terapia della degenerazione maculare secca:

  • Terapie antiretrovirali
    Si è evidenziato, con dei lavori puramente scientifici in vitro (cioè in laboratorio e non sugli animali) che certe terapie antiretrovirali (che servono per la cura dell’AIDS) possono rallentare o fermare l’evoluzione della degenerazione maculare di tipo atrofico. I primi risultati in vitro hanno indotto ad allargare le ricerche sui topi affetti da degenerazione maculare ed effettivamente, in qualche caso, le terapie anti HIV sono riuscite a fermare l’evoluzione della malattia. I ricercatori pensano di iniziare le ricerche anche su volontari umani selezionando tra le cure antivirali quelle che danno minori effetti secondari. Ovviamente i risultati non arriveranno prima di 2/3 anni.
  • Tentativi di impianto di cellule staminali nei casi di degenerazione maculare secca.
    In Giappone, USA e Svezia sono stati tentati degli impianti di cellule staminali pluripotenti indotte (induced pluripotent cells). Qualche paziente sottoposto a queste terapie ha notato di vedere un po’ più luce di prima. Il costo della terapia per ogni paziente è ingente ed è praticabile solo in pochi centri universitari. I ricercatori hanno insistito sul fatto che queste nuove terapie con cellule pluripotenti potrebbero trovare applicazioni pratiche fra 20 anni.
    Nota del Prof. Lumbroso: Ritengo importante segnalare lo stato attuale delle ricerche in questo campo poiché molti ciarlatani propongono su internet terapie di cellule staminali ad alto costo a pazienti ingenui. La ricerca sulle cellule staminali è possibile soltanto in grandi centri universitari e non è possibile in cliniche o centri privati. Prego i pazienti che mi leggono di essere molto cauti nell’affidarsi a persone che promettono molto e non daranno nulla se non perdita di tempo, di denaro e delusioni.

Terapia della degenerazione maculare essudativa (umida)

Nel corso delle riunioni scientifiche sono state presentate numerose ed interessanti proposte terapeutiche e alcune delle nuove molecole oggetto di studio potrebbe essere approvata in America e in Europa nei prossimi 6/12 mesi.

Il CONBERCEPT (molecola cinese)

Si tratta di un nuovo anti VEGF, ideato e sperimentato in Cina, che sembra avere la stessa efficacia e sicurezza delle altre terapie attualmente utilizzate (Avastin, Lucentis, Eylea). Si tratta di una sostanza chimicamente similare alle terapie già in uso e che sembra avere un’efficacia di più lunga durata rispetto ai farmaci appena citati. E’ dunque probabile che le iniezioni, che attualmente prevedono un protocollo di una al mese, potrebbero essere praticate ogni 2/3 mesi.

Nota del Prof. Lumbroso: è certo che sentiremo parlare di questa sostanza fra breve tempo e ne darò notizia su questo sito appena il farmaco otterrà l’approvazione della FDA e della Agenzia Europea dei Medicinali.

PAZOPANIB

Purtroppo i risultati delle ricerche in vitro ed effettuate su pazienti non hanno confermato le speranze di questa sostanza. Era previsto di prescrivere il Pazopanib come collirio associandolo alle iniezioni intravitreali di anti VEGF ma i risultati non hanno confermato le speranze.

ABICIPAR PEGOL

Le ricerche su queste proteine terapeutiche sono in fase preliminare; i 64 pazienti trattati con ABICIPAR PEGOL e confrontati con soggetti sottoposti a trattamento con Lucentis, hanno fornito risultati migliori con la nuova molecola. Si tratta però di studi preliminari che devono essere sperimentati su un numero molto più alto di pazienti.

LUCENTIS GENERICO

Alcuni laboratori indiani hanno già introdotto in una zona del sud est asiatico una sostanza generica uguale al Lucentis (RANIMIZUMAB). I colleghi indiani affermano che i risultati sono esattamente uguali a quelli ottenuti con il Lucentis ma l’approvazione di sostanze generiche per iniezioni intravitreale è molto delicata e sembra vi siano delle difficoltà biologiche, scientifiche e amministrative per fare adoperare queste sostanze di Lucentis generico in America e Europa.

La ditta INTAS, indiana, sta tentando di introdurre questo Lucentis generico in Europa e la sostanza viene sottoposta ai controlli delle agenzie dei medicinali per confermare che sono attive e innocue.

Nota del Prof. Lumbroso: E’ certo che sentiremo parlare di questa sostanza fra breve tempo e ne darò notizia su questo sito appena avremo l’approvazione della FDA e della Agenzia Europea dei Medicinali. Appena avremo notizie sicure queste verranno pubblicate su questo sito.

ZIV-AFLIBERCEPT

Si tratta di una sostanza simile all’Eylea ma molto meno costosa, approvata dalla FDA per il carcinoma del retto. Data la similitudine con Eylea sono state iniziate delle ricerche per verificare se si può adoperare nella cura dell’occhio.

AVASTIN-LUCENTIS

I risultati delle ricerche eseguite da agenzie statali negli Stati Uniti hanno dimostrato che non vi è più pericolo di infezioni con l’una e con l’altra sostanza.

Terapia della degenerazione maculare durante le vacanze estive

Degli studi eseguiti su un elevato numero di pazienti in Canada, Francia e Svizzera hanno evidenziato un grave pericolo di diminuzione della vista nei soggetti che durante le ferie estive hanno ritardato, rimandato o ignorato l’iniezione intravitreale. E’ stato evidenziato da uno studio eseguito su migliaia di pazienti che i soggetti che non interrompevano la cura malgrado le ferie mantenevano o miglioravano la loro acuità visiva mentre coloro che allungavano l’intervallo fra le iniezioni intra vitreali mostravano un calo di vista di 2/10.

Effetto del caffè sulle affezioni oculari

Mentre si è pensato, per decine di anni, che il caffè aumentasse i problemi cardiovascolari e le lesioni vascolari cerebrali, uno studio di meta-analisi effettuato su 500.000 soggetti ha evidenziato che bere da 3 a 5 caffè al giorno induce nel soggetto rischi cardiovascolari minori rispetto a quelli che rischia chi non beve caffè. Il minore rischio cardiovascolare è corso da chi beve 4 tazze al giorno. Poiché molte malattie maculari hanno origine vascolare ho ritenuto interessante segnalare questo risultato.

Nota del Prof. Lumbroso: Si tratta più di una curiosità che di un informazione terapeutica. Ma data la serietà della pubblicazione, effettuata su un altissimo numero di soggetti, può interessare molti di noi.

Apnea durante il sonno e degenerazione maculare

Uno studio effettuato su dei pazienti maculopatici, trattati con iniezioni intravitreali, affetti da apnea del sonno e seguiti per più di 3 anni ,hanno necessitato di 16 iniezioni contro le 8 necessarie ai soggetti non affetti da apnea. Il visus medio dei soggetti senza apnea, dopo 3 anni di studio, era di 3/10 mentre quelli con apnea scendeva a 2/10.

Retinite pigmentosa:

riprogrammazione dei bastoncelli e loro trasformazione in cellule con caratteristiche dei coni

Come purtroppo sanno bene i pazienti affetti da retinite pigmentosa, questa affezione porta a una degenerazione progressiva dei coni e dei bastoncelli della retina. Sono state tentate numerose terapie ed avrete forse sentito parlare di una nuova terapia che riesce, in certi casi, a trasformare i bastoncelli residui in coni. La retinite pigmentosa ha generalmente una lenta evoluzione verso una perdita progressiva dei coni e dei bastoncelli. Questa nuova strategia terapeutica riesce a riprogrammare i bastoncelli e a trasformarli in cellule che hanno le caratteristiche dei coni. Trasformando i fotorecettori bastoncelli in cellule simili ai coni, si potrebbe, in teoria, evitare o diminuire la patologia specifica dei bastoncelli. Le cellule ottenute non sono ovviamente coni veri e propri ma presentano sufficienti specificità tali da resistere ai danni provocati dalla retinite pigmentosa nei bastoncelli. Si tratta di un nuovo approccio, pieno di speranza e di ottimismo, alla terapia per una malattia grave per la quale attualmente non esistono cure. E’ bene chiarire che, per il momento, si tratta di lavori teorici testati su animali.

Nota del Prof Lumbroso: La mia opinione è che non avremo sperimentazione sull’uomo prima di 5 anni e, se tutto procedere bene, i primi risultati si otterranno fra 7/8 anni. Non si tratta di una terapia applicabile a breve ma ho ritenuto utile far conoscere i risultati poiché si tratta di un lavoro in esecuzione da parte di ricercatori seri; purtroppo molti ciarlatani propongono anche su internet pseudo terapie e cure a base di cellule staminali, assolutamente inutili e a volte dannose.